domenica 30 ottobre 2016

«UN TERREMOTO PROTESTANTE → LA FEDE È CROLLATA IN GINOCCHIO: ULTIMO BALUARDO»


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«QUANDO IL FIGLIO DELL’UOMO RITORNERÀ,
TROVERÀ ANCORA LA FEDE SULLA TERRA?» 
(LC 18,8)

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« LUI È LÌ »

Giace vivo, da duemila anni.

E impera solitario su tutti con il suo silenzio maestoso, elegante. Sottomesso. 

Che sorge più che sole sopra il mondo, sempre fermo, costante 
il suo ritorno nel mistero sublime della Eucaristia. 

Di un Dio che per non incuterci spavento si è annichilito e fatto uomo, pane crocifisso.

Che sovrasta tutto e tutti, il Cosmo intero. 

Ed ogni passo, uman pensiero incapace di comprenderLo, onorarLo 
è come un'onda che si infrange dinanzi al suo divin cospetto. 

Vero, reale, issato sulla roccia della Vita.

Imbattuti, quanti filosofi e pensatori, teologi troppo umani, moderni e pagani; ciechi e inghiottiti dal proprio smisurato io hanno fallito sulla via con il loro inutile e dannoso speculare. 

Innanzi a te o Gesù, Signore dei tabernacoli e padrone della terra, dei Cieli.

Perdona loro, poiché non hanno saputo, né voluto mangiarti, con la testa, le labbra, la bocca e i denti del cuore. 

Bramarti e stringerti.

Perdonaci tutti perché troppo pochi son quelli che han desiderato veramente amarti ed adorarti come tu ardi e desideri esser amato: col tuo stesso divin amore.

Lascia allora che io ti baci o Cristo, un misero nulla, ma tutto Tuo. 

Per me e per tutti. 

Con lo stesso palpito del tuo infuocato amore o Signore.

Con gli occhi della Fede, Speranza e Carità. 

Con le dolcissime carezze della tua Divina Volontà.

Cristus vincit, Cristus regnat, Cristus imperat.

Luciano Mirigliano

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*XI VOL. 30 OTTOBRE 1916*

LA PERVERSITÀ DELLE NAZIONI, 
SPECIALMENTE DELL’ITALIA, 
ATTIRERÀ ALTRI CASTIGHI.

   Stavo lamentandomi con il mio sempre amabile Gesù, che in questi giorni passati, stentatamente ci veniva, oppure appena avvertivo la sua ombra e scompariva.  

Ed il benedetto Gesù mi ha detto:

   “Figlia mia, come subito dimentichi che in quei giorni che non tanto ci vengo e sfuggo da te, non è altro che una stretta di più ai flagelli.  Le cose imperverseranno sempre più.  Ah, l’uomo è giunto a tanta perversità, che non basta, per arrenderlo, di toccargli la pelle, ma che giunga a spolverizzarlo!  

   Perciò una nazione invaderà l’altra e si lacereranno,  il sangue scorrerà nei paesi come acqua. Anzi in certe nazioni si faranno nemici di loro stessi e si dibatteranno, si uccideranno, faranno cose da pazzi.  Ah! Quanto Mi duole l’uomo, da Me lo piango!

   Al dire di Gesù ho rotto in pianto e Lo pregavo che risparmiasse la povera Italia.  Ma Gesù ha ripreso:

  “L’Italia, l’Italia!  Ah, se tu sapessi quanto ne sta combinando di male, quante congiure alla mia Chiesa!  Non le basta il sangue che sta spargendo in battaglia, ma è assetata d'altro sangue. Vuole il sangue dei miei figli, il sangue dei primati.  Si vuole macchiare di tali delitti, da attirarsi la vendetta del Cielo e delle altre nazioni!

   Io ne sono rimasta terrorizzata e temo molto, ma spero che il Signore Si placherà.

sabato 22 ottobre 2016

«IL CASTIGO DEL CIELO È IMMINENTE? → LE PROFEZIE COINCIDONO: “FIGLI MIEI, NON DORMITE. L’ORA È VICINA.”»




DA FATIMA AD AKITA: 
«UN CASTIGO PEGGIORE DEL DILUVIO STA PER GIUNGERE SU QUESTA POVERA E PERVERTITA UMANITÀ


AKITA (GIAPPONE), 15 SETTEMBRE 1987. FESTA DELLA MADONNA ADDOLORATA.

PERCHÉ ANCORA PIANGO? 

   «Qui ti ho voluto, figlio da Me tanto amato e dal mio Avversario tanto insidiato, nella memoria liturgica dei miei dolori e della mia materna partecipazione a tutto l'immenso soffrire di mio figlio Gesù. In questo tuo viaggio, così cosparso di grazie straordinarie, che partono dal mio Cuore Immacolato e scendono nell'anima dei miei prediletti e di tutti i miei figli, oggi ti ho condotto in questo luogo da Me benedetto, davanti alla Statua che ricorda il mistero della mia corredenzione. 

   Sono stata sotto la Croce di Gesù. Sono sotto la Croce che porta ogni mio figlio. Sono sotto la Croce che oggi portano la Chiesa e tutta questa povera umanità peccatrice. Io sono vera Madre e vera Corredentrice. Dagli occhi di questa mia Immagine ho fatto scendere lacrime miracolose più di cento volte e durante il corso di alcuni anni. 

Perché ancora piango? 

   Piango perché l'umanità non accoglie il mio materno invito alla conversione e al suo ritorno al Signore. Essa continua a correre con ostinazione sulla strada della ribellione a Dio ed alla sua legge di amore. Il Signore è apertamente rinnegato, oltraggiato e bestemmiato. La vostra Mamma Celeste viene pubblicamente vilipesa e messa in ridicolo. I miei straordinari richiami non vengono accolti; i segni che dono del mio immenso dolore non sono creduti. Il vostro prossimo non è amato: ogni giorno si attenta alla sua vita ed ai suoi beni.

  L'uomo diventa sempre più corrotto, empio, cattivo e crudele. Un castigo peggiore del diluvio sta per giungere su questa povera e pervertita umanità. Scenderà fuoco dal cielo e sarà questo il segno che la Giustizia di Dio ha ormai stabilito l'ora della sua grande manifestazione. Piango perché la Chiesa continua sulla strada della divisione, della perdita della vera fede, dell'apostasia, degli errori che vengono sempre più propagandati e seguiti. 

   Ormai si sta compiendo quanto Io ho predetto a Fatima e quanto qui ho rivelato nel terzo messaggio confidato a una mia piccola figlia. Allora anche per la Chiesa è giunto il momento della sua grande prova, perché l'uomo iniquo si stabilirà al suo interno e l'abominio della desolazione entrerà nel Tempio santo di Dio

   Piango perché, in grande numero, le anime dei miei figli si perdono, vanno all'inferno. Piango perché troppo pochi sono quelli che accolgono il mio invito a pregare, a riparare, a soffrire, ad offrire. Piango perché vi ho parlato e non sono stata ascoltata; vi ho dato segni miracolosi e non sono stata creduta; mi sono a voi manifestata, in maniera forte e continua, ma non mi avete aperto le porte dei vostri cuori. 

   Almeno voi, miei prediletti e figli consacrati al mio Cuore Immacolato, piccolo resto che Gesù custodisce con gelosia nel recinto sicuro del suo Amore divino, ascoltate ed accogliete questo mio accorato invito che, da questo luogo, ancora oggi rivolgo a tutte le Nazioni della terra. Preparatevi ad accogliere il Cristo nello splendore della sua gloria, perché il grande giorno del Signore è ormai giunto».


AI SACERDOTI FIGLI PREDILETTI DELLA MADONNA – MESSAGGIO AL MOVIMENTO SACERDOTALE MARIANO – DON STEFANO GOBBI

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*XXIV VOL. 2 AGOSTO 1928*

COME È ASSOLUTA VOLONTÀ DI DIO
CHE ESCANO ALLA LUCE GLI SCRITTI DIVINI DI: 

LUISA PICCARRETA. 

L’OPERA DELLA REDENZIONE ED IL REGNO DEL FIAT DIVINO SONO COLLEGATI INSIEME. IL CAMPO DEL VOLER DIVINO. SPIEGAZIONI.

   Mi sentivo tutta impensierita per questi benedetti scritti, il pensiero d’uscirli fuori è sempre un tormento per me, e poi i tanti incidenti che si danno, or d’un modo or d’un altro, molte volte mi fa pensare che forse non è Volontà di Dio che si pubblichino, altrimenti non sarebbero successe tante cose, chissà ché il Signore non voglia il mio sacrificio in parole, ma coi fatti vuole forse risparmiarmi un tanto dolore, che solo il pensiero d’oppormi al suo Voler Divino mi fa dire Fiat! Fiat! Ma mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

   “Figlia mia, la Volontà di Dio che vengano alla luce gli scritti della mia Divina Volontà è assoluta, e per quanti incidenti si possano dare, Essa trionferà di tutto, ed ancorché passassero anni ed anni saprà disporre tutto perché la sua assoluta Volontà venga compiuta. Il tempo in cui verranno alla luce è relativo e condizionato dall'ora nella quale si disporranno le creature a ricevere un tanto bene e quelli che si devono occupare a farne i banditori e farne il sacrificio per portare la nuova era di pace, il nuovo Sole che snebbierà tutte le nubi dei mali. 

   Se tu sapessi quante grazie e lumi tengo preparati sopra di chi veggo disposto ad occuparsi! saranno loro i primi a sentire il balsamo, la luce, la vita del mio Fiat. Guardami come tengo preparato nelle mie mani le vesti, il cibo, i fregi, i doni, per chi deve occuparsi, ma sto guardando chi sono i veri disposti per poterli investire delle prerogative che ci vogliono per un’opera sì santa, che Io tant’amo e voglio che facciano. 

   Ma debbo dirti pure: “Guai a chi si oppone o potesse mettere ostacoli”. Tu però non spostare nulla, neppure una virgola di ciò che ci vuole per preparare il Regno della mia Volontà Divina, affinché da parte mia e da parte tua, facendo ciò che ci vuole per dare questo gran bene alle creature, nulla manchi da parte nostra, affinché non appena le creature si dispongano, possano trovare tutto a posto e ciò che ci vuole. 

   Non feci Io lo stesso nell’opera della Redenzione? Preparai tutto, feci e soffrii tutto, e ad onta di tanti incidenti contrari che vedevo, gli stessi miei apostoli vacillanti, dubbiosi, timidi, fino a fuggirsene da Me non appena mi videro in mano dei nemici, lasciato solo, non ebbi il bene di vedere nessun frutto mentre Io stavo sulla terra. Ma con tutto ciò non lasciai nulla di quanto ci voleva per l’opera completa della Redenzione, affinché nell'ora in cui avessero aperto gli occhi per guardare ciò che feci, avrebbero trovato tutto il bene per essere redenti, e nulla mancasse loro per ricevere il frutto della mia venuta sulla terra. 

   Figlia mia, il Regno della mia Redenzione e quello della mia Volontà sono tanto collegati insieme, che si danno la mano e quasi subiscono la stessa sorte da parte dell’ingratitudine umana, ma non bisogna badarci né arrestarsi da parte di chi deve dare e formare un tanto bene. È necessario che facciamo opere compiute, affinché da parte nostra nulla manchi, e quindi disponendosi loro, trovino tutto ciò che ci vuole per ricevere il Regno della mia Volontà”. 

  Dopo di ciò seguivo i miei atti nel Divin Volere, ma continuavo a sentirmi oppressa, ed il mio dolce Gesù ritornando a farsi vedere, pareva che stringesse nelle sue braccia tre o quattro sacerdoti, e tenendoli sul suo petto come se volesse infondere in loro la vita del suo cuore divino, mi ha detto:

   “Figlia mia, guarda come tengo stretti fra le mie braccia coloro che devono occuparsi degli scritti sulla mia adorabile Volontà. Come veggo in essi qualche piccola disposizione d’occuparsi, Io me li prendo fra le mie braccia per infondere in loro ciò che ci vuole per un’opera sì santa. Perciò coraggio, non temere”.

   Onde dopo ciò si faceva vedere nel mio interno, io vedevo nel fondo di esso un campo larghissimo, non di terra, ma di cristallo tersissimo. Ogni due o tre passi di questo campo stava il bambino Gesù circondato da una luce. Oh! come sembrava bello questo campo con tanti bambinelli, ognuno dei quali possedeva il suo Sole fulgido e bello, tutto suo proprio. Io ero meravigliata nel vedere tanti Gesù nel fondo dell’anima mia, ognuno dei quali tutto intento a godersi il proprio Sole. Ed il mio dolce Gesù vedendo la mia maraviglia mi ha detto:

   “Figlia mia, non ti meravigliare, questo campo che tu vedi è la mia Divina Volontà, ed i tanti Gesù che vedi sono le mie verità che riguardano il mio Fiat. In ciascuna di esse c’è una mia vita, la quale formando il suo fulgido Sole si circonda di luce, per spandere i suoi interminabili raggi per far conoscere che son’Io la fonte che sorge delle mie verità.

   Vedi dunque quante mie vite ho messo fuori, per quante verità ti ho manifestato. Sono vite mie che ho messo fuori con la sorgente del Sole, non semplice luce, ed Io son rimasto nel mezzo di esse per far che tutti sentissero la forza, la virtù creatrice in queste verità. E amo tanto ciascuna di esse quanto amo me stesso, e chi non vorrebbe riconoscere la mia vita, il mio Sole, la mia virtù creatrice in queste verità sul mio Fiat, o è cieco, oppure ha perduto il bene dell’intelletto. Come pure ti dovrebbe essere di grande consolazione che possiedi in te tante mie vite per quante verità ti ho manifestato. Perciò riconosci il gran bene, tesoro più grande non potevo affidarti, né ti impensierire. Il Sole saprà fare la sua via, e siccome è luce nessuno potrà impedirgli il passo”.

Poi ha soggiunto con un’accento più tenero: 

   “Figlia mia, la nostra Maestà Adorabile ama tanto la creatura, che mettiamo a sua disposizione la nostra vita per farne un’altro simile a Noi. Mettiamo la vita nostra come un modello innanzi alla creatura, affinché modellandosi sul nostro, copi la nostra vita e formi dei facsimile col suo Creatore. Perciò usiamo tanti stratagemmi, finezze d’amore, diamo grazie sorprendenti, per vederci copiati nella creatura. Ed allora saremo contenti quando il nostro amore unito con la nostra Divina Volontà, vincendo la creatura, potremo riconoscere in essa la nostra immagine e somiglianza quale uscì dalle nostre mani creatrici”.


NOTA – Il titolo originale del succitato capitolo è: «Come è Volontà di Dio assoluta che devono uscire gli scritti. L’opera della Redenzione ed il regno del Fiat Divino sono collegati insieme. Il campo del Voler Divino. Spiegazioni.».

giovedì 13 ottobre 2016

«FATIMA 13 OTTOBRE 1917 → IL CENTENARIO DELLE APPARIZIONI»


«LA VOSTRA LIBERAZIONE È VICINA»


Rubbio  (Vicenza),  31  dicembre  1992.  Ultima  notte  dell'anno.

LA  FINE  DEI  TEMPI.

«Lasciatevi  docilmente  ammaestrare  da  Me,  figli  prediletti. In  questa  ultima  notte  dell'anno,  raccoglietevi  in  preghiera  e  nell'ascolto  della  parola  della vostra  Mamma  Celeste,  Profetessa  di  questi  ultimi  tempi. Non passate  queste  ore  nel  frastuono  e  nella  dissipazione,  ma  nel  silenzio,  nel  raccoglimento, nella  contemplazione. Vi  ho  più  volte  annunciato  che  si  approssima  la  fine  dei  tempi  e  la  venuta  di  Gesù  nella  gloria. Ora  voglio  aiutarvi  a  comprendere  i  segni  descritti  nella  Divina  Scrittura,  che  indicano  ormai vicino  il  suo  glorioso  ritorno. 

Questi  segni  sono  chiaramente  indicati  dai  Vangeli,  dalle  Lettere  di  S.  Pietro  e  di  S.  Paolo,  e  si stanno  realizzando  in  questi  anni. 

Il  primo segno è  la  diffusione  degli  errori,  che  portano  alla  perdita  della  fede  ed all'apostasia. Questi  errori  vengono  propagati  da  falsi  maestri,  da  celebri  teologi  che  non  insegnano  più  le verità  del  Vangelo,  ma  perniciose  eresie,  basate  su  errati  ed  umani  ragionamenti. È  a  motivo dell'insegnamento  degli  errori  che  si  perde  la  vera  fede  e  si  diffonde  ovunque  la grande  apostasia. 

"Fate  attenzione  e  non  lasciatevi  ingannare.  Perché  molti  cercheranno  di  ingannare  molta gente. Verranno  falsi  profeti  ed  inganneranno  moltissimi".  (Mt. 24,5-9). 

"Il  giorno  del  Signore  non  verrà  prima  che  ci  sia  stata  la  grande  apostasia".  (2 Ts. 2,3). 

"Verranno  tra  voi falsi  maestri.  Essi  cercheranno  di  diffondere  eresie  disastrose  e  si metteranno  perfino  contro  il  Signore  che  li  ha  salvati.  Molti  li  ascolteranno  e  vivranno,  come loro,  una  vita  immorale.  Per  colpa  loro,  la  fede  cristiana  sarà  disprezzata.  Per  il  desiderio  di ricchezza,  vi imbroglieranno con  ragionamenti sbagliati".  (2 Pt. 2,1-3). 

 Il  secondo  segno  è  lo  scoppio  di  guerre  e  di  lotte  fratricide,  che  portano  al  predominio  della violenza  e  dell'odio  ed  a  un  generale  raffreddamento  della  carità,  mentre  si  fanno  sempre  più frequenti  le  catastrofi  naturali  come  epidemie,  carestie,  inondazioni  e  terremoti. 

"Quando  sentirete  parlare  di  guerre,  vicine  o  lontane,  non  abbiate  paura;  bisogna  che  ciò avvenga. I  popoli  combatteranno  l'uno  contro  l'altro,  un  regno  contro  un  altro  regno.  Ci  saranno carestie  e  terremoti  in  molte  regioni.  Tutto  questo  sarà  solo  l'inizio  di  sofferenze  più  grandi. Il  male  sarà  tanto  diffuso  che  l'amore  di  molti  si  raffredderà.  Ma  Dio  salverà  chi  resisterà sino  alla  fine".  (Mt. 24,6-12). 

 Il  terzo  segno è  la  sanguinosa  persecuzione  di  coloro  che  si  mantengono  fedeli  a  Gesù  ed  al suo  Vangelo  e  permangono  forti  nella  vera  fede.  Frattanto  il  Vangelo  viene  predicato  in  ogni parte  del  mondo. 

Pensate,  figli  prediletti,  alle  grandi  persecuzioni  cui  viene  sottoposta  la  Chiesa  ed  allo  zelo apostolico  degli  ultimi  Papi,  sopratutto  del  mio  Papa  Giovanni  Paolo  II,  nel  portare  a  tutte  le nazioni  della  terra  l'annuncio  del  Vangelo. "Voi  sarete  arrestati,  perseguitati  ed  uccisi.  Sarete  odiati  da  tutti  per  causa  mia.  

Allora  molti abbandoneranno  la  fede;  si  odieranno  e  si  tradiranno  l'un  l'altro.  Intanto  il  messaggio  del regno  di  Dio  sarà  annunciato  in  tutto  il  mondo;  tutti  i  popoli  dovranno  sentirlo.  E  allora  verrà  la fine".  (Mt. 24,9-10). 

 Il  quarto  segno è  l'orribile  sacrilegio,  compiuto  da  colui  che  si  oppone  a  Cristo,  cioè dall'anticristo.  Entrerà  nel  tempio  santo  di  Dio  e  siederà  sul  suo  trono,  facendosi  adorare  lui stesso  come  Dio. 

"Costui  verrà  a  mettersi  contro  tutto  ciò  che  gli  uomini  adorano  e  chiamano  Dio.  Il  malvagio verrà  con  la  potenza  di  Satana,  con  tutta  la  forza  di  falsi  miracoli  e  di  falsi  prodigi.  Userà  ogni genere  di  inganno  maligno  per  fare  del  male".  (2 Ts. 2,4-9).  

"Un  giorno  vedrete  nel  luogo  santo colui  che  commette  l'orribile  sacrilegio.  Il  profeta  Daniele  ne  ha  parlato.  Chi  legge  cerchi  di comprendere".  (Mt.24,15).  

Figli  prediletti,  per  capire  in  che  cosa  consiste  questo  orribile sacrilegio,  leggete  quanto  viene  predetto  dal  profeta  Daniele. "Va,  Daniele,  queste  parole  sono  nascoste  e  sigillate  sino  al  tempo  della  fine.  

Molti  saranno purificati,  resi  candidi,  integri,  ma  gli  empi  continueranno  ad  agire  empiamente.  Nessuno  degli empi  intenderà  queste  cose,  ma  i  saggi  le  comprenderanno.  Ora,  dal  tempo  in  cui  sarà  abolito  il sacrificio  quotidiano   e   sarà   eretto   l'abominio   della   desolazione,   ci   saranno milleduecentonovanta giorni.  Beato   chi   aspetterà   con   pazienza   e   giungerà   a milletrecentotrentacinque  giorni". (Dn. 12,9-12). 

La  Santa  Messa  è  il  sacrificio  quotidiano,  l'oblazione  pura  che  viene  offerta  al  Signore  in  ogni parte,  dal  sorgere  al  tramonto  del  sole. 

Il  sacrificio  della  Messa  rinnova  quello  compiuto  da  Gesù  sul  Calvario.  Accogliendo  la  dottrina protestante,  si  dirà  che  la  Messa  non  è  un  sacrificio,  ma  solo  la  sacra  cena,  cioè  il  ricordo  di ciò  che  Gesù  fece  nella  sua  ultima  cena.  E  così  verrà  soppressa  la  celebrazione  della  santa Messa.  In  questa  abolizione  del  sacrificio  quotidiano  consiste  l'orribile  sacrilegio  compiuto dall'anticristo,  la  cui  durata  sarà  di  circa  tre  anni  e  mezzo,  cioè  di  milleduecentonovanta giorni. 

 Il  quinto  segno  è  costituito  da  fenomeni  straordinari,  che  avvengono  nel  firmamento  del cielo. "Il  sole  si  oscurerà,  la  luna  perderà  il  suo  splendore,  le  stelle  cadranno  dal  cielo  e  le  potenze del  cielo  saranno  sconvolte".  (Mt. 24,29). 

Il  miracolo  del  sole,  avvenuto  a  Fatima  durante  la  mia  ultima  apparizione,  vuole  indicarvi  che siete  ormai  entrati  nei  tempi  in  cui  si  compiranno  questi  avvenimenti*,  che  vi  preparano  al ritorno  di  Gesù  nella  gloria. 

"Allora  si  vedrà  nel  cielo  il  segno  del  Figlio  dell'uomo.  Tutti  i  popoli  della  terra  piangeranno,  e gli   uomini  vedranno  il  Figlio  dell'uomo  venire  sulle  nubi  del  cielo,  con  grande  potenza  e splendore".  (Mt. 20,40). 

Miei  prediletti  e  figli  consacrati  al  mio  Cuore  Immacolato,  vi  ho  voluto  ammaestrare  su  questi segni,  che  Gesù  nel  suo  Vangelo  vi  ha  indicati,  per  prepararvi  alla  fine  dei  tempi,  perché  essi  si stanno  realizzando  nei  vostri  giorni. 

L'anno  che  si  chiude  e  quello  che  si  apre  fanno  parte  del  tempo  della  grande  tribolazione, durante  la  quale  si  diffonde  l'apostasia,  si  moltiplicano  le  guerre,  succedono  in  tante  parti catastrofi  naturali,  si  intensificano  le  persecuzioni,  l'annuncio  del  Vangelo  è  portato  a  tutti  i popoli,  fenomeni  straordinari  avvengono  nel  cielo  e  si  fa  sempre  più  vicino  il  momento  della piena  manifestazione  dell'anticristo. 

Allora  vi  invito  a  rimanere  forti  nella  fede,  sicuri  nella  speranza  ed  ardenti  nella  carità. Lasciatevi  portare  da  Me  e  raccoglietevi  tutti  nel  sicuro  rifugio  del  mio  Cuore  Immacolato, che  Io  vi  ho  preparato  proprio  per  questi  ultimi  tempi. Leggete  con  Me  i  segni  del  vostro  tempo  e  vivete  nella  pace  del  cuore  e  nella  fiducia. Io  sono  sempre  con  voi,  per  dirvi  che  la  realizzazione  di  questi  segni  vi  indica  con  sicurezza che  è  vicina  la  fine  dei  tempi,  con  il  ritorno  di  Gesù  nella  gloria. 

"Dalla  pianta  dei  fichi,  imparate  questa  parabola:  quando  i  suoi  rami  diventano  teneri  e spuntano  le  prime  foglie,  voi  capite  che  l'estate  è  vicina.  Allo  stesso  modo,  quando  vedrete accadere  queste  cose,  sappiate  che  la  vostra  liberazione  è  vicina".  (Mt. 24,32-33)».


AI SACERDOTI FIGLI PREDILETTI DELLA MADONNA – MSM – DON STEFANO GOBBI


[*Cfr. Luisa Piccarreta – Libro di Cielo XII Vol. 29 Gennaio 1919]



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*XII Vol. 29 GENNAIO 1919*
DIO COMPIRÀ LA TERZA RINNOVAZIONE 
DELL'UMANITÀ,
COL MANIFESTARE CIÒ CHE FACEVA
LA SUA DIVINITÀ NELLA SUA UMANITÀ.


   Stavo facendo l’adorazione alle piaghe di Gesù benedetto, ed infine ho recitato il credo intendendo di entrare nell’immensità del Voler Divino, dove stanno tutti gli atti delle creature passate, presenti e future, e quegli stessi che la creatura dovrebbe fare e che per trascuratezza e malvagità non ha fatto, ed io dicevo: “Mio Gesù, amor mio, entro nel tuo Volere ed intendo con questo credo rifare, riparare tutti gli atti di fede che non hanno fatto le creature, tutte le miscredenze, l’adorazione dovuta a Dio come Creatore”. Mentre queste ed altre cose dicevo, mi sentivo sperdere la mia intelligenza nel Voler Divino, ed una luce che investiva il mio intelletto, in cui scorgevo dentro il mio dolce Gesù, e questa luce che diceva e diceva, ma chi può dire tutto? Dirò in confuso, e poi sento tale ripugnanza, che se l’ubbidienza non fosse così severa, ma più indulgente, non mi obbligherebbe a certi sacrifici, ma Tu, vita mia, dammi la forza e non lasciare a sé stessa la povera ignorantella. 

Ora pareva che mi dicesse:

   “Figlia diletta mia, voglio farti sapere l’ordine della mia provvidenza, ogni corso di duemila anni ho rinnovato il mondo, nei primi lo rinnovai col diluvio; nei secondi duemila lo rinnovai con la mia venuta sulla terra, in cui manifestai la mia Umanità, cui come da tante fessure, traluceva la mia Divinità, ed i buoni e gli stessi santi dei secondi duemila anni son vissuti dei frutti della mia Umanità, ed a lambicco hanno goduto della mia Divinità. 

   Ora siamo in circa del terzo duemila anni, e ci sarà una terza rinnovazione, ecco perciò lo scompiglio generale, non è altro che il preparativo alla terza rinnovazione, e se nella seconda rinnovazione manifestai ciò che faceva e soffriva la mia Umanità e pochissimo ciò che operava la Divinità, ora in questa terza rinnovazione, dopo che la terra sarà purgata ed in gran parte distrutta la generazione presente, sarò ancora più largo con le creature, e compirò la rinnovazione col manifestare ciò che faceva la mia Divinità nella mia Umanità, come agiva il mio Voler Divino col mio voler umano, come tutto restava concatenato in Me, come tutto facevo e rifacevo, ed anche un pensiero di ciascuna creatura era rifatto da Me e suggellato col mio Voler Divino. 

   Il mio amore vuole sfogo, e vuol far conoscere gli eccessi che operava la mia Divinità nella mia Umanità a pro delle creature, che superano di gran lunga gli eccessi che operava esternamente la mia Umanità. Ecco pure perché ti parlo spesso del vivere nel mio Volere, cui finora non ho manifestato a nessuno, al più hanno conosciuto l’ombra della mia Volontà, la grazia, la dolcezza che il farla Essa contiene, ma penetrarvi dentro, abbracciare l’immensità, moltiplicarsi con Me e penetrare ovunque, anche stando in terra, e in Cielo e nei cuori, deporre i modi umani ed agire coi modi divini, questo non è conosciuto ancora. Tanto che a non pochi apparirà strano, e chi non tiene aperta la mente alla luce della verità non ne comprenderà un’acca. Ma Io a poco a poco mi farò strada manifestando ora una verità, ora un’altra di questo vivere nel mio Volere, che finiranno col comprenderlo. 

   Ora, il primo anello che congiunse il vero vivere nel mio Volere fu la mia Umanità. La mia Umanità immedesimata con la mia Divinità nuotava nel Voler Eterno, ed andava rintracciando tutti gli atti delle creature per farli suoi, e dare al Padre da parte delle creature una gloria divina, e portare a tutti gli atti delle creature il valore, l’amore, il bacio del Voler Eterno. In questo ambiente del Voler Eterno Io vedevo tutti gli atti delle creature possibili a farsi e non fatti, gli stessi atti buoni malamente fatti, ed Io facevo i non fatti e rifacevo i malamente fatti. Ora, questi atti non fatti e fatti solo da Me, stanno tutti sospesi nel mio Volere, ed aspetto le creature che vengano a vivere nel mio Volere e che ripetano nella mia Volontà ciò che feci Io. 

   Perciò ho scelto te come secondo anello di congiunzione con la mia Umanità, facendosi uno solo col mio, vivendo nel mio Volere, ripetendo i miei stessi atti. Altrimenti da questo lato il mio amore rimarrebbe senza sfogo, senza gloria da parte delle creature di ciò che operava la mia Divinità nella mia Umanità, e senza il perfetto scopo della Creazione, cui deve racchiudersi e perfezionarsi nel mio Volere. Sarebbe come se avessi sparso tutto il mio sangue, sofferto tanto, e nessuno lo avrebbe saputo; chi mi avrebbe amato? Quale cuore ne resterebbe scosso? Nessuno, e quindi in nessuno avrei avuto i miei frutti, la gloria della Redenzione”.

   Ed io interrompendo il dire di Gesù, ho detto: “Amor mio, se tanto bene c’è in questo vivere nel Voler Divino, perché non lo avete manifestato prima?
   
   E Lui: “Figlia mia, dovevo prima far conoscere ciò che fece e soffrì la mia Umanità al di fuori, per poter disporre le anime a conoscere ciò che fece la mia Divinità al di dentro; la creatura è incapace di comprendere tutto insieme il mio operato, perciò vado a poco a poco manifestandomi. Poi dal tuo anello di congiunzione con Me saranno congiunti gli altri anelli delle creature, ed avrò stuoli di anime, che vivendo nel mio Volere rifaranno tutti gli atti delle creature, ed avrò la gloria di tanti atti sospesi fatti solo da Me, anche dalle creature, e queste di tutte le classi: vergini, sacerdoti, secolari, a seconda del loro ufficio non più umanamente opereranno, ma penetrando nel mio Volere, i loro atti si moltiplicheranno per tutti in modo tutto divino, ed avrò la gloria divina da parte delle creature di tanti sacramenti ricevuti ed amministrati in modo umano, altri profanati, altri infangati dall’interesse, di tante opere buone in cui resto più disonorato che onorato.

   Lo sospiro tanto questo tempo, e tu prega e sospiralo insieme con Me, e non spostare il tuo anello di congiunzione col mio, incominciando tu per prima”.