venerdì 27 maggio 2016

«ECCO, IO MANDO DAVANTI A TE IL MIO MESSAGGERO CHE PREPARERÀ LA TUA VIA DAVANTI A TE.» Mt 11,10


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«Da qualunque parte stia schierata, la volontà umana è sempre perdente.

Sebbene dia l'illusione della vittoria nel dualismo, in un duello che mai
si placa, tuttavia non è affatto così.

Essa risulta dolorosamente momentanea, un inganno del tempo.
Poiché non è perenne, per sempre, ma piuttosto temporanea.
Sicché solo in Dio, nella Divina Volontà si può ottenere la vera vittoria
che dura in eterno. Già dalla terra.

Tesi e antitesi nell'antico conflitto divorante delle parti, una contro l'altra,
possono finalmente ritrovare il bandolo, l'unità perduta che mai si spezza. 


Il filo di luce della Verità.

Solo nel vero Cristo, soprannaturale sintesi calmante e risanante, 

che fa guarire e trionfare tutti,
si può incontrare la Via d'uscita a tutte le guerre mondiali, a tutte le tensioni dell'umano volere.

Unica via di salvezza che porterà la Vita, alla pace sicura la sua Chiesa e il mondo intero; mentre
giacciono ormai a terra esausti sotto i fulmini scagliati dal cielo, nella ultima tempesta dei tempi.

Ecco il punto.

Nella sua Volontà la Legge M
orale Universale, la formula vincente dell'ONU.
Per l'unità reale delle nazioni e dei popoli.
Per l'insediamento del divin regno.»
*
Luciano Mirigliano




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*XXXVI VOL. 2 OTTOBRE 1938*

È DECRETO DIVINO CHE IL REGNO DELLA DIVINA VOLONTÀ DEVE VENIRE SULLA TERRA. 
LA REGINA CELESTE PIANGE E PREGA.
LA DIVINA VOLONTÀ 
È COME LA LINFA ALLE PIANTE.

    Sono sempre nel Volere Divino, sebbene tra amarezze indicibili, come se volessero rendere torbido il suo stesso mare, ma questo mare del Fiat forma le sue onde, mi copre, mi nasconde dentro, mi raddolcisce le amarezze, mi ridona la forza e mi fa continuare la via nella sua Volontà. 

    La sua potenza è tanta, che mi riduce al nulla le mie amarezze e mi fa risorgere da dentro di esse la sua vita piena di dolcezza, tutta bella e maestosa; ed io l’adoro, la ringrazio, la prego che non mi lasci mai sola ed abbandonata.

Onde il mio dolce Gesù, ripetendomi la sua visitina, mi ha detto: 

Figlia mia buona, coraggio, se tu ti abbatti perderai la forza di vivere sempre nel mio Volere; non ti dar pensiero di ciò che dicono e fanno. Tutta la nostra vittoria è che non ci possono impedire di fare quello che vogliamo; quindi Io posso parlarti del mio Volere Divino e tu puoi ascoltarmi, nessuna potenza ce lo può impedire.

    Ciò che Io ti dico sul mio Volere non è altro che lo svolgimento del nostro decreto, fatto ab eterno nel concistoro della nostra Trinità Sacrosanta: che Esso deve avere il suo regno sulla terra; e i nostri decreti sono infallibili, nessuno può impedire che vengano effettuati. Come fu decreto la Creazione, la Redenzione, così è decreto nostro il regno della nostra Volontà sulla terra. 

    Quindi, per compiere questo nostro decreto, Io avrei dovuto manifestare i beni che ci sono in esso, le sue qualità, le sue bellezze e meraviglie. Ecco la necessità per cui Io dovevo parlarti tanto, per poter compiere questo decreto. Figlia, per giungere a ciò, Io volevo vincere l’uomo a via d’amore, ma la perfidia umana me lo impedisce. 

    Perciò userò la giustizia, spazzerò la terra, toglierò tutte le creature nocive, che come piante velenose avvelenano le piante innocenti. Quando avrò tutto purificato, le mie verità troveranno la via per dare ai superstiti la vita, il balsamo, la pace che esse contengono, e tutti la riceveranno, le daranno il bacio di pace, ed a confusione di chi non le ha creduto, anzi l’ha condannata, regnerà, ed Io avrò il mio regno sulla terra: che la mia Volontà si faccia come in Cielo così in terra. 

    Perciò ti ripeto: non spostiamoci in nulla, facciamo la nostra via e canteremo vittoria; e loro facciano la loro via, in cui troveranno confusione e vergogna di se stessi. Succederà di loro come ai ciechi che non credono alla luce del sole perché loro non la vedono; loro resteranno nella loro cecità, e quelli che la vedono e credono godranno, sfoggeranno nei beni della luce con sommo loro contento.

    Gesù ha fatto silenzio e la mia povera mente è rimasta funestata dai tanti mali raccapriccianti di cui è investita e sarà investita la terra. In questo mentre si è fatta vedere la Sovrana Regina con gli occhi rossi e come insanguinati dal tanto pianto che aveva fatto; ma che stretta al cuore nel veder piangere la mia Mamma Celeste!

E col suo accento materno, con una tenerezza indicibile, piangendo mi ha detto: 

    “Figlia mia carissima, prega insieme con Me. Come mi duole il cuore nel vedere i flagelli in cui sarà ravvolta l’umanità intera! La volubilità dei capi, che oggi dicono e domani disdicono, getterà i popoli in un mare di dolori e anche di sangue. Poveri figli miei! Prega, figlia mia, non mi lasciare sola nel mio dolore; che il tutto avvenga per il trionfo del regno della Divina Volontà.

Onde seguivo la Divina Volontà nei suoi atti, abbandonandomi tutta nelle sue braccia, ed il mio dolce Gesù ha ripreso a dire: 

    “Figlia mia, come la creatura entra nella nostra Volontà per farla sua, essa fa sua la nostra e Noi facciamo nostra la sua; e in tutto ciò che fa, se ama, se adora, se opera, se soffre, se prega, il nostro Volere forma il germe divino negli atti suoi, ed oh, come cresce bella, fresca, santa! 

    La nostra Volontà è come la linfa alle piante; se c’è la linfa, le piante crescono belle, sono verdi, folte di foglie e producono frutti maturi, pingui e saporiti; se invece incomincia a mancare la linfa, la povera pianta perde il verde, le foglie cadono, non ha virtù di produrre i suoi bei frutti e finisce col seccare, perché la linfa è come l’anima della pianta, come gli umori vitali che sostengono e fanno fiorire la pianta.

    Tale è l’anima senza la mia Volontà, perde il principio, la vita, l’anima del bene; perde la vegetazione, la freschezza, il vigore, si scolorisce, si abbrutisce, si debilita e finisce col perdere il seme del bene. Se tu sapessi quanto mi fa compassione un’anima che vive senza la mia Volontà! Potrei chiamarla «la mia scena dolorosa della Creazione». 

    Io, che creai tutte le cose con tale bellezza e armonia, sono costretto dall’ingratitudine umana a vedere le mie più belle creature che creai, povere, deboli, coperte di piaghe da far pietà. Eppure la mia Volontà sta a disposizione di tutti, non si nega a nessuno; solo chi la respinge, chi ingrato non la vuole ricevere, volontariamente si priva di Essa con sommo nostro dolore.” 

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