domenica 18 ottobre 2015

PAPA LEONE XIII


NEL DIVIN VOLERE:
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ESORCISMO DI LEONE XIII

CONTRO SATANA E GLI ANGELI RIBELLI
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Due specie di esorcismi:
1) L'esorcismo solenne e pubblico fatto dal sacerdote col consenso del vescovo.
2) L'esorcismo privato che tutti i fedeli possono fare con frutto, da soli o in comune, in chiesa o fuori.
Esso è consigliabile:
a) quando si sente che piú intensa si fa l'azione del demonio in noi (tentazione di bestemmia, di impurità, di odio, di disperazione, ecc.);
b) nelle famiglie (discordie, epidemie, ecc.);
c) nella vita pubblica (immoralità, bestemmia, profanazione delle feste, scandali, ecc.);
d) nelle relazioni tra i popoli (guerre, ecc.);
e) nelle persecuzioni contro il clero e la Chiesa;
f) nelle malattie, nei temporali, nell'invasione di animali nocivi, ecc. 
Al segno + si fa il segno di croce senza parole
(per l'esorcismo privato non sono da recitare le parole sottolineate poste tra parentesi)


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Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo

PREGHIERA A SAN MICHELE ARCANGELO

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Gloriosissimo Principe delle celesti milizie, Arcangelo San Michele, diféndici nelle battaglie contro tutte le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia. 

Vieni in aiuto degli uomini creati da Dio a sua immagine e somiglianza e riscattati a gran prezzo dalla tirannia del demonio. 

Tu sei venerato dalla Chiesa quale suo Custode e Patrono, e a te il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti. 

Prega, dunque, il Dio della Pace a tenere schiacciato Satana sotto i nostri piedi, affinché non possa continuare a tenere schiavi gli uomini e danneggiare la Chiesa. 

Presenta all'Altissimo con le tue le nostre preghiere, perché discendano tosto su di noi le Sue divine misericordie, e tu possa incatenare il dragone, il serpente antico, Satana, e incatenato ricacciarlo negli abissi, donde non possa piú sedurre le anime.

ESORCISMO

In nome di Gesú Cristo, nostro Dio e Signore, e con l'intercessione dell'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, di San Michele Arcangelo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi, (e forti della sacra autorità del nostro ministero), fiduciosi intraprendiamo la battaglia contro gli attacchi e le insidie del demonio. 

Salmo 67 (si reciti in piedi
Sorga il Signore e siano dispersi i suoi nemici; fuggano dal cospetto di Lui coloro che lo odiano. 

Svaniscano come svanisce il fumo: come si fonde la cera al fuoco, cosí periscano i peccatori dinanzi alla faccia di Dio.
V - Ecco la Croce del Signore, fuggite potenze nemiche; 
R - Vinse il Leone della tribú di Giuda, il discendente di Davide. 
V - Che la tua misericordia, Signore, sia su di noi. 
R - Siccome noi abbiamo sperato in Te. 
Ti esorcizziamo, spirito immondo, potenza satanica, invasione del nemico infernale, con tutte le tue legioni, riunioni e sétte diaboliche, in nome e potere di nostro Signore Gesú  + Cristo: sii sradicato dalla Chiesa di Dio, allontànati dalle anime riscattate dal prezioso Sangue del divino Agnello  +.  

D'ora innanzi non ardire, perfido serpente, d'ingannare il genere umano, di perseguitare la Chiesa di Dio, e di scuotere e crivellare, come frumento, gli eletti di Dio.  

+  Te lo comanda l'Altissimo Dio +,  al quale, nella tua grande superbia, presumi di essere simile;  

Te lo comanda Dio Padre  +;  
Te lo comanda Dio Figlio  +;  
Te lo comanda Dio Spirito Santo  +;  
Te lo comanda il Cristo, Verbo eterno di Dio fatto carne  +che per la salvezza della nostra razza perduta dalla tua gelosia, si è umiliato e fatto ubbidiente fino alla morte;  
     
che edificò la sua Chiesa sulla ferma pietra, assicurando che le forze dell'inferno non avrebbero mai prevalso contro di Essa e che sarebbe con Essa restato per sempre, fino alla consumazione dei secoli.

Te lo comanda il segno sacro della Croce  +  e il potere di tutti i misteri di nostra fede cristiana.  

Te lo comanda la eccelsa Madre di Dio, la Vergine Maria +che dal primo istante della sua Immacolata Concezione, per la sua umiltà, ha schiacciato la tua testa orgogliosa.  

Te lo comanda la fede dei santi Pietro e Paolo e degli altri Apostoli +.  

Te lo comanda il Sangue dei Martiri e la potente intercessione di tutti i Santi e Sante  +.  

Dunque, dragone maledetto, e tutta la legione diabolica, noi scongiuriamo te per il Dio Vivo, per il Dio + Vero, per il Dio + Santo; per Iddio che tanto ha amato il mondo da sacrificare per esso il suo Unigenito Figlio, affinché, chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna; cessa d'ingannare le umane creature e di propinare loro il veleno della dannazione eterna; cessa di nuocere alla Chiesa e di mettere ostacoli alla sua libertà.  

Vattene Sàtana, inventore e maestro di ogni inganno, nemico della salvezza dell'uomo.  

Cedi il posto a Cristo, sul quale nessun potere hanno avuto le tue arti; cedi il posto alla Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica, che lo stesso Cristo conquistò col suo sangue.  

Umíliati sotto la potente mano di Dio, trema e fuggi all'invocazione che noi facciamo del santo e terribile Nome di quel Gesú che fa tremare l'inferno, a cui le Virtú dei cieli, le Potenze e le Dominazioni sono sottomesse, che i Cherubini e i 
Serafini lodano incessantemente, dicendo:  

Santo, Santo, Santo il Signore Dio Sabaoth. 
V - O Signore, ascolta la nostra preghiera. 
R - E il nostro grido giunga fino a Te. 
Preghiamo  
O Dio del cielo, Dio della terra, Dio degli Angeli, Dio degli Arcangeli, Dio dei Patriarchi, Dio dei Profeti, Dio degli Apostoli, Dio dei Martiri, Dio dei Confessori, Dio delle Vergini, Dio che hai il potere di donare la vita dopo la morte, e il riposo dopo la fatica, giacché non v'è altro Dio fuori di Te, né ve ne può essere, se non Tu, Creatore eterno di tutte le cose visibili e invisibili, il cui regno non avrà fine; 

umilmente supplichiamo la tua gloriosa Maestà di volerci liberare da ogni tirannia, laccio, inganno e infestazione degli spiriti infernali, e di mantenercene sempre incolumi.  

Per Cristo nostro Signore. Amen. 

Líberaci, o Signore, dalle insidie del demonio.
V - Affinché la tua Chiesa sia libera nel tuo servizio, 
R - ascoltaci, Te ne preghiamo, o Signore. 
V - Affinché ti degni di umiliare i nemici della santa Chiesa, 
R - ascoltaci, Te ne preghiamo, o Signore. 

lunedì 5 ottobre 2015

"LE PORTE DEGLI INFERI NON PREVARRANNO." Mt 16,15-20




*PAPA SAN PIO V*

(1504-1572)


   Avendo noi rivolto il nostro animo a rimuovere tutto quanto può offendere in qualche modo la divina maestà, abbiamo stabilito di punire innanzitutto e senza indugi quelle cose che, sia con l’autorità delle Sacre Scritture che con gravissimi esempi, risultano essere spiacenti a Dio più di ogni altro e che lo spingono all’ira: ossia la trascuratezza del culto divino, la rovinosa simonia, il crimine della bestemmia e l’esecrabile vizio libidinoso contro natura; colpe per le quali i popoli e le nazioni vengono flagellati da Dio, a giusta condanna, con sciagure, guerre, fame e pestilenze. (…) 

   Sappiano i magistrati che, se anche dopo questa nostra Costituzione saranno negligenti nel punire questi delitti, ne saranno colpevoli al cospetto del giudizio divino, e incorreranno anche nella nostra indignazione. (…) Se qualcuno compirà quel nefando crimine contro natura, per colpa del quale l’ira divina piombò su figli dell’iniquità, verrà consegnato per punizione al braccio secolare, e se chierico, verrà sottoposto ad analoga pena dopo essere stato privato di ogni grado. (San Pio V, Costituzione Cum primum, del 1° aprile 1566, in Bullarium Romanum, t. IV, c. II, pp. 284-286). 

   “Quell’orrendo crimine, per colpa del quale le città corrotte e oscene (di Sodoma e Gomorra,) vennero bruciate dalla divina condanna, marchia di acerbissimo dolore e scuote fortemente il nostro animo, spingendoci a reprimere tale crimine col massimo zelo possibile. A buon diritto il Concilio Lateranense V (1512-1517) stabilisce che qualunque membro del clero, che sia stato sorpreso in quel vizio contro natura per via del quale l’ira divina cadde sui figli dell’empietà venga allontanato dall’ordine clericale, oppure venga costretto a far penitenza in un monastero (c. 4, X, V, 31). 

   Affinché il contagio di un così grave flagello non progredisca con maggior audacia approfittandosi di quell’impunità che è il massimo incitamento al peccato e, per castigare più severamente i chierici colpevoli di questo nefasto crimine che non sono atterriti dalla morte dell’anima, abbiamo deciso che vengano atterriti dall’autorità secolare, vindice della legge civile. 

   Pertanto, volendo proseguire con maggior vigore quanto abbiamo decretato fin dal principio del Nostro Pontificato (Costituzione Cum primum, cit.) stabiliamo che qualunque sacerdote o membro del clero sia secolare che regolare, di qualunque grado e dignità, che pratichi un così orribile crimine, in forza della presente legge venga privato di ogni privilegio clericale, di ogni incarico, dignità e beneficio ecclesiastico, e poi, una volta degradato dal Giudice ecclesiastico, venga subito  consegnato all’autorità secolare, affinché lo destini a quel supplizio, previsto dalla legge come opportuna punizione, che colpisce i laici scivolati in questo abisso”. (San Pio V, Costituzione Horrendum illud scelus, del 30 agosto 1568, in Bullarium Romanum, t. IV, c. III, p. 33).

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*II VOL. 1 AGOSTO 1899*

SILENZIO E PIANTO DI GESÙ PER LE CREATURE. 
SULLA PURITÀ.


   Questa mattina il mio soavissimo Gesù, trasportandomi fuori di me stessa, mi faceva vedere la corruzione in cui è decaduto il genere umano. Fa orrore a pensarlo!

   Mentre mi trovavo in mezzo a questa gente, Gesù diceva quasi piangendo:

   “Oh! uomo, come ti sei deturpato, deformato, snobilitato, oh! uomo, Io ti ho fatto perché fossi mio vivo tempio e tu invece ti sei fatto abitazione del demonio; guarda anche le piante, coll’essere coperte di foglie e di fiori e frutti, ti insegnano l’onestà, il pudore che tu devi avere del tuo corpo e tu avendo perduto ogni pudore ed anche soggezione naturale che dovresti avere, ti sei reso peggiore delle bestie, tanto che non ho più a chi rassomigliarti. Immagine mia tu eri, ma ora non più ti riconosci, anzi mi fai tanto orrore delle tue impurità, che mi fai nausea al vederti e tu stesso mi costringi a fuggire da te”.

   Mentre così diceva Gesù, io mi sentivo straziare dal dolore nel vederlo così amareggiato il mio diletto Gesù, perciò gli ho detto: “Signore, avete ragione che non trovate più niente di bene nell’uomo e che è giunto a tale cecità che non sa neppure più tenersi alle leggi della natura, onde se volete guardare l’uomo, non farete altro che mandare castighi, perciò vi prego ad avere di mira alla vostra misericordia e così sarà rimediato tutto”. Mentre così dicevo, Gesù mi ha detto:

Figlia, dammi tu un ristoro alle mie pene”. 


   Nell’atto di dire così, si è tolto la corona di spine che pareva incarnata nella sua adorabile testa e me l’ha conficcata nella mia, vi sentivo dolori acerbissimi, ma ero contenta che si ristorava Gesù. Dopo ciò, mi ha detto:

   “Figlia, Io amo grandemente le anime pure e come dagli impuri sono costretto a fuggire, queste invece come da calamita sono tirato a fare soggiorno con loro. Alle anime pure volentieri impresto la mia bocca per farli parlare con la stessa mia lingua, sicché non hanno da durare fatica per convertire le anime; in dette anime Io mi compiaccio non solo di continuare in loro la mia passione e così continuare ancora la Redenzione, ma quello che è più, mi compiaccio sommamente di glorificare in loro le mie stesse virtù”.

*

FIAT VOLUNTAS TUA