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* IV VOL. 16 LUGLIO 1901 *
IL PRINCIPIO DEL MALE NELL'UOMO.
DISTANZA TRA L'AMORE DI GESÙ
E L'AMORE UMANO.
PER ENTRARE NEL CIELO,
L'ANIMA DEV'ESSERE TUTTA TRASFORMATA IN GESÙ.
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Dopo vari giorni di privazione, questa mattina si è degnato di venire, trasportandomi fuori di me stessa. Ora, trovandomi dinanzi a Gesù benedetto, vedevo molta gente e i mali della generazione presente. Il mio adorabile Gesù la guardava con compassione e voltandosi a me mi ha detto:
“Figlia mia, vuoi sapere da dove incomincia il male nell’uomo? Il principio è che appena l’uomo conosce sé stesso, cioè, incomincia ad acquistare la ragione, dice a sé stesso: «io sono qualche cosa». E credendosi qualche cosa, si discosta da Me, non si fida di Me che sono il Tutto, e tutta la fiducia e forza la attinge da sé stesso.
Da questo avviene che perde fin ogni buon principio, e perdendo il buon principio, che ne sarà la fine? Immaginalo tu stessa, figlia mia. Poi, scostandosi da Me che contengo ogni bene, che può sperare di bene l’uomo, essendo lui un pelago di male? Senza di Me tutto è corruzione, miseria, senza nessun’ombra di vero bene, e questa è la società presente”.
Io, nel sentir ciò, provavo una tale afflizione da non saperla esprimere; ma Gesù, volendomi sollevare, mi ha trasportata altrove, ed io, trovandomi sola col mio diletto Gesù, gli ho detto: “Dimmi, mi vuoi bene?” E Lui: “Sì”. Ed io: “Non sono contenta del ‘sì’ solo, ma vorrei spiegato meglio quanto mi vuoi bene”.
E Lui: “È tanto il mio amore per te, che non solo non ha principio, ma non avrà fine, ed in queste due parole puoi comprendere quanto è grande, forte, costante il mio amore per te”.
E Lui: “È tanto il mio amore per te, che non solo non ha principio, ma non avrà fine, ed in queste due parole puoi comprendere quanto è grande, forte, costante il mio amore per te”.
Per poco ho considerato tutto ciò e vedevo un abisso di distanza tra il mio amore e il suo, e tutta confusa ho detto: “Signore, che differenza tra il mio e il vostro ‘bene’; non solo ha principio, ma per il passato vedo dei vuoti nell’anima mia, di non averti amato”. E Gesù, tutta compatendomi, mi ha detto:
“Diletta mia, non ci può essere confronto tra l’amore del Creatore e quello della creatura; ma oggi ti voglio dire una cosa, che ti sarà di consolazione e che tu non hai mai capito: sappi che ogni anima per tutto il corso della sua vita è obbligata ad amarmi costantemente, senza alcun intervallo, e non amandomi sempre, vi lascia nell’anima tanti vuoti per quanti giorni, ore, minuti ha trascurato di amarmi.
Nessuno potrà entrare in Cielo se non ha riempito questi vuoti e solo potrà riempirli o con l'amarmi doppiamente nel resto della vita, o se non giunge li riempirà a forza di fuoco nel purgatorio. Ora, quando tu sei priva di Me, la privazione dell’oggetto amato ti fa raddoppiare l’amore e con questo vieni a riempire i vuoti che ci sono nell’anima tua”.
Dopo ciò gli ho detto: “Dolce mio Bene, lasciami venire insieme con Te nel Cielo, e se non vuoi per sempre, almeno per poco. Deh, ti prego, contentami”. E Lui mi ha detto: “Non sai tu che per entrare in quel beato soggiorno l’anima deve essere tutta trasformata in Me, in modo che deve comparire come un altro Cristo? Altrimenti, quale figura faresti tu in mezzo agli altri beati? Tu stessa avresti vergogna di stare insieme con loro”.
Ed io: “È vero che sono molto dissimile da Te, ma se vuoi puoi rendermi tale”. Onde per contentarmi mi ha tutta rinchiusa in Lui, in modo che non vedevo più me stessa, ma Gesù Cristo, e in questo modo ci siamo innalzati verso il Cielo.
Giunti ad un punto ci siamo trovati innanzi ad una luce indescrivibile. Innanzi a quella luce si sperimentava nuova vita, gioia insolita non mai provata; come mi sentivo felice! Anzi, mi pareva di trovarmi nella pienezza di tutte le felicità.
Ora, mentre ci inoltrammo, innanzi a quella luce io mi sentivo un timore; avrei voluto lodarlo, ringraziarlo, ma non sapendo che dire, ho recitato tre Gloria Patri e Gesù rispondeva insieme; ma appena finiti, come lampo mi sono trovata nella misera prigione del mio corpo. Ah! Signore, come, così poco è durata la mia felicità?
Pare che troppo dura è la creta di questo mio corpo, che tanto ci vuole per frantumarsi e impedisce all’anima mia di sloggiare da questa misera terra. Ma spero che qualche urto veemente non solo la voglia frantumare, ma spolverizzare, e allora, non avendo più casa dove poterci stare qui, ne avrai compassione di me e mi accoglierete per sempre nel celeste soggiorno.
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*CIELO*
"Nessuno potrà entrare in Cielo se non ha riempito questi vuoti e solo potrà riempirli o con l'amarmi DOPPIAMENTE nel resto della vita, o se non giunge, li riempirà a forza di fuoco nel purgatorio. Ora, quando tu sei priva di Me, la privazione dell’oggetto amato ti fa raddoppiare l’amore e con questo vieni a RIEMPIRE i vuoti che ci sono nell’anima tua”.
RispondiEliminaQuanti vuoti ("a perdere") nella mia vita Luciano ... Quanti VUOTI D'AMORE da parte mia verso questo Dio che viene PRIMA di ogni cosa creata e di ogni creatura!!! Non mi resta che amarLo DOPPIAMENTE e anche DI PIÙ!
Fiat Voluntas Tua sicut in coelo et in terra!