NELLA LUCE PURISSIMA DELLA DIVINA VOLONTÀ → IL NUOVO SOLE, IL PIÙ GRANDE CARISMA DI TUTTI I TEMPI *
PER LA DIFFUSIONE MONDIALE
DEGLI SCRITTI DI CIELO
DELLA SERVA DI DIO LUISA PICCARRETA * LA PICCOLA FIGLIA DELLA DIVINA VOLONTÀ *
NEL 150° ANNIVERSARIO DELLA SUA NASCITA
* 23 APRILE 1865 + 4 MARZO 1947 *
E impera solitario su tutti con il suo silenzio maestoso, elegante. Sottomesso.
Che sorge più che sole sopra il mondo, sempre fermo, costante
il suo ritorno nel mistero sublime della Eucaristia.
Di un Dio che per non incuterci spavento si è annichilito e fatto uomo, pane crocifisso.
Che sovrasta tutto e tutti, il Cosmo intero.
Ed ogni passo, uman pensiero incapace di comprenderLo, onorarLo
è come un'onda che si infrange dinanzi al suo divin cospetto.
Vero, reale, issato sulla roccia della Vita.
Imbattuti, quanti filosofi e pensatori, teologi troppo umani, moderni e pagani; ciechi e inghiottiti dal proprio smisurato io hanno fallito sulla via con il loro inutile e dannoso speculare.
Innanzi a te o Gesù, Signore dei tabernacoli e padrone della terra, dei Cieli.
Perdona loro, poiché non hanno saputo, né voluto mangiarti, con la testa, le labbra, la bocca e i denti del cuore.
Bramarti e stringerti.
Perdonaci tutti perché troppo pochi son quelli che han desiderato veramente amarti ed adorarti come tu ardi e desideri esser amato: col tuo stesso divin amore.
Lascia allora che io ti baci o Cristo, un misero nulla, ma tutto Tuo.
Per me e per tutti.
Con lo stesso palpito del tuo infuocato amore o Signore.
Con gli occhi della Fede, Speranza e Carità.
Con le dolcissime carezze della tua Divina Volontà.
Cristus vincit, Cristus regnat, Cristus imperat.
Luciano Mirigliano
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*XI VOL. 30 OTTOBRE 1916*
LA PERVERSITÀ DELLE NAZIONI,
SPECIALMENTE DELL’ITALIA,
ATTIRERÀ ALTRI CASTIGHI.
Stavo lamentandomi con il mio sempre amabile Gesù, che in
questi giorni passati, stentatamente ci veniva, oppure appena avvertivo la sua
ombra e scompariva.
Ed il benedetto Gesù
mi ha detto:
“Figlia mia, come subito dimentichi che in quei giorni che
non tanto ci vengo e sfuggo da te, non è altro che una stretta di più ai
flagelli. Le cose imperverseranno sempre
più. Ah, l’uomo è giunto a tanta
perversità, che non basta, per arrenderlo, di toccargli la pelle, ma che giunga
a spolverizzarlo!
Perciò una nazione
invaderà l’altra e si lacereranno, il
sangue scorrerà nei paesi come acqua. Anzi in certe nazioni si faranno nemici
di loro stessi e si dibatteranno, si uccideranno, faranno cose da pazzi. Ah! Quanto Mi duole l’uomo, da Me lo piango!”
Al dire di Gesù ho rotto in pianto e Lo pregavo che risparmiasse
la povera Italia. Ma Gesù ha ripreso:
“L’Italia, l’Italia!
Ah, se tu sapessi quanto ne sta combinando di male, quante congiure alla
mia Chiesa! Non le basta il sangue che
sta spargendo in battaglia, ma è assetata d'altro sangue. Vuole il sangue
dei miei figli, il sangue dei primati. Si vuole macchiare di tali delitti, da attirarsi la vendetta del Cielo
e delle altre nazioni!”
Io ne sono rimasta terrorizzata e temo molto, ma spero che
il Signore Si placherà.
«UN CASTIGO PEGGIORE DEL DILUVIO STA PER GIUNGERE SU QUESTA POVERA E PERVERTITA UMANITÀ.»
AKITA (GIAPPONE), 15 SETTEMBRE 1987. FESTA DELLA MADONNA ADDOLORATA.
PERCHÉ ANCORA PIANGO?
«Qui ti ho voluto, figlio da Me tanto amato e dal mio Avversario tanto insidiato, nella memoria liturgica dei miei dolori e della mia materna partecipazione a tutto l'immenso soffrire di mio figlio Gesù. In questo tuo viaggio, così cosparso di grazie straordinarie, che partono dal mio Cuore Immacolato e scendono nell'anima dei miei prediletti e di tutti i miei figli, oggi ti ho condotto in questo luogo da Me benedetto, davanti alla Statua che ricorda il mistero della mia corredenzione.
Sono stata sotto la Croce di Gesù. Sono sotto la Croce che porta ogni mio figlio. Sono sotto la Croce che oggi portano la Chiesa e tutta questa povera umanità peccatrice. Io sono vera Madre e vera Corredentrice. Dagli occhi di questa mia Immagine ho fatto scendere lacrime miracolose più di cento volte e durante il corso di alcuni anni.
Perché ancora piango?
Piango perché l'umanità non accoglie il mio materno invito alla conversione e al suo ritorno al Signore. Essa continua a correre con ostinazione sulla strada della ribellione a Dio ed alla sua legge di amore. Il Signore è apertamente rinnegato, oltraggiato e bestemmiato. La vostra Mamma Celeste viene pubblicamente vilipesa e messa in ridicolo. I miei straordinari richiami non vengono accolti; i segni che dono del mio immenso dolore non sono creduti. Il vostro prossimo non è amato: ogni giorno si attenta alla sua vita ed ai suoi beni.
L'uomo diventa sempre più corrotto, empio, cattivo e crudele. Un castigo peggiore del diluvio sta per giungere su questa povera e pervertita umanità. Scenderà fuoco dal cielo e sarà questo il segno che la Giustizia di Dio ha ormai stabilito l'ora della sua grande manifestazione. Piango perché la Chiesa continua sulla strada della divisione, della perdita della vera fede, dell'apostasia, degli errori che vengono sempre più propagandati e seguiti.
Ormai si sta compiendo quanto Io ho predetto a Fatima e quanto qui ho rivelato nel terzo messaggio confidato a una mia piccola figlia. Allora anche per la Chiesa è giunto il momento della sua grande prova, perché l'uomo iniquo si stabilirà al suo interno e l'abominio della desolazione entrerà nel Tempio santo di Dio.
Piango perché, in grande numero, le anime dei miei figli si perdono, vanno all'inferno. Piango perché troppo pochi sono quelli che accolgono il mio invito a pregare, a riparare, a soffrire, ad offrire. Piango perché vi ho parlato e non sono stata ascoltata; vi ho dato segni miracolosi e non sono stata creduta; mi sono a voi manifestata, in maniera forte e continua, ma non mi avete aperto le porte dei vostri cuori.
Almeno voi, miei prediletti e figli consacrati al mio Cuore Immacolato, piccolo resto che Gesù custodisce con gelosia nel recinto sicuro del suo Amore divino, ascoltate ed accogliete questo mio accorato invito che, da questo luogo, ancora oggi rivolgo a tutte le Nazioni della terra. Preparatevi ad accogliere il Cristo nello splendore della sua gloria, perché il grande giorno del Signore è ormai giunto».
AI SACERDOTI FIGLI PREDILETTI DELLA MADONNA – MESSAGGIO AL MOVIMENTO SACERDOTALE MARIANO – DON STEFANO GOBBI
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*XXIV VOL. 2 AGOSTO 1928*
COME È ASSOLUTA VOLONTÀ DI DIO
CHE ESCANO ALLA LUCE GLI SCRITTI DIVINI DI:
LUISA PICCARRETA.
L’OPERA DELLA REDENZIONE ED IL REGNO DEL FIAT DIVINO SONO COLLEGATI INSIEME. IL CAMPO DEL VOLER DIVINO. SPIEGAZIONI.
Mi sentivo tutta impensierita per questi benedetti scritti, il pensiero d’uscirli fuori è sempre un tormento per me, e poi i tanti incidenti che si danno, or d’un modo or d’un altro, molte volte mi fa pensare che forse non è Volontà di Dio che si pubblichino, altrimenti non sarebbero successe tante cose, chissà ché il Signore non voglia il mio sacrificio in parole, ma coi fatti vuole forse risparmiarmi un tanto dolore, che solo il pensiero d’oppormi al suo Voler Divino mi fa dire Fiat! Fiat! Ma mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:
“Figlia mia, la Volontà di Dio che vengano alla luce gli scritti della mia Divina Volontà è assoluta, e per quanti incidenti si possano dare, Essa trionferà di tutto, ed ancorché passassero anni ed anni saprà disporre tutto perché la sua assoluta Volontà venga compiuta. Il tempo in cui verranno alla luce è relativo e condizionato dall'ora nella quale si disporranno le creature a ricevere un tanto bene e quelli che si devono occupare a farne i banditori e farne il sacrificio per portare la nuova era di pace, il nuovo Sole che snebbierà tutte le nubi dei mali.
Se tu sapessi quante grazie e lumi tengo preparati sopra di chi veggo disposto ad occuparsi! saranno loro i primi a sentire il balsamo, la luce, la vita del mio Fiat. Guardami come tengo preparato nelle mie mani le vesti, il cibo, i fregi, i doni, per chi deve occuparsi, ma sto guardando chi sono i veri disposti per poterli investire delle prerogative che ci vogliono per un’opera sì santa, che Io tant’amo e voglio che facciano.
Ma debbo dirti pure: “Guai a chi si oppone o potesse mettere ostacoli”. Tu però non spostare nulla, neppure una virgola di ciò che ci vuole per preparare il Regno della mia Volontà Divina, affinché da parte mia e da parte tua, facendo ciò che ci vuole per dare questo gran bene alle creature, nulla manchi da parte nostra, affinché non appena le creature si dispongano, possano trovare tutto a posto e ciò che ci vuole.
Non feci Io lo stesso nell’opera della Redenzione? Preparai tutto, feci e soffrii tutto, e ad onta di tanti incidenti contrari che vedevo, gli stessi miei apostoli vacillanti, dubbiosi, timidi, fino a fuggirsene da Me non appena mi videro in mano dei nemici, lasciato solo, non ebbi il bene di vedere nessun frutto mentre Io stavo sulla terra. Ma con tutto ciò non lasciai nulla di quanto ci voleva per l’opera completa della Redenzione, affinché nell'ora in cui avessero aperto gli occhi per guardare ciò che feci, avrebbero trovato tutto il bene per essere redenti, e nulla mancasse loro per ricevere il frutto della mia venuta sulla terra.
Figlia mia, il Regno della mia Redenzione e quello della mia Volontà sono tanto collegati insieme, che si danno la mano e quasi subiscono la stessa sorte da parte dell’ingratitudine umana, ma non bisogna badarci né arrestarsi da parte di chi deve dare e formare un tanto bene. È necessario che facciamo opere compiute, affinché da parte nostra nulla manchi, e quindi disponendosi loro, trovino tutto ciò che ci vuole per ricevere il Regno della mia Volontà”.
Dopo di ciò seguivo i miei atti nel Divin Volere, ma continuavo a sentirmi oppressa, ed il mio dolce Gesù ritornando a farsi vedere, pareva che stringesse nelle sue braccia tre o quattro sacerdoti, e tenendoli sul suo petto come se volesse infondere in loro la vita del suo cuore divino, mi ha detto:
“Figlia mia, guarda come tengo stretti fra le mie braccia coloro che devono occuparsi degli scritti sulla mia adorabile Volontà. Come veggo in essi qualche piccola disposizione d’occuparsi, Io me li prendo fra le mie braccia per infondere in loro ciò che ci vuole per un’opera sì santa. Perciò coraggio, non temere”.
Onde dopo ciò si faceva vedere nel mio interno, io vedevo nel fondo di esso un campo larghissimo, non di terra, ma di cristallo tersissimo. Ogni due o tre passi di questo campo stava il bambino Gesù circondato da una luce. Oh! come sembrava bello questo campo con tanti bambinelli, ognuno dei quali possedeva il suo Sole fulgido e bello, tutto suo proprio. Io ero meravigliata nel vedere tanti Gesù nel fondo dell’anima mia, ognuno dei quali tutto intento a godersi il proprio Sole. Ed il mio dolce Gesù vedendo la mia maraviglia mi ha detto:
“Figlia mia, non ti meravigliare, questo campo che tu vedi è la mia Divina Volontà, ed i tanti Gesù che vedi sono le mie verità che riguardano il mio Fiat. In ciascuna di esse c’è una mia vita, la quale formando il suo fulgido Sole si circonda di luce, per spandere i suoi interminabili raggi per far conoscere che son’Io la fonte che sorge delle mie verità.
Vedi dunque quante mie vite ho messo fuori, per quante verità ti ho manifestato. Sono vite mie che ho messo fuori con la sorgente del Sole, non semplice luce, ed Io son rimasto nel mezzo di esse per far che tutti sentissero la forza, la virtù creatrice in queste verità. E amo tanto ciascuna di esse quanto amo me stesso, e chi non vorrebbe riconoscere la mia vita, il mio Sole, la mia virtù creatrice in queste verità sul mio Fiat, o è cieco, oppure ha perduto il bene dell’intelletto. Come pure ti dovrebbe essere di grande consolazione che possiedi in te tante mie vite per quante verità ti ho manifestato. Perciò riconosci il gran bene, tesoro più grande non potevo affidarti, né ti impensierire. Il Sole saprà fare la sua via, e siccome è luce nessuno potrà impedirgli il passo”.
Poi ha soggiunto con un’accento più tenero:
“Figlia mia, la nostra Maestà Adorabile ama tanto la creatura, che mettiamo a sua disposizione la nostra vita per farne un’altro simile a Noi. Mettiamo la vita nostra come un modello innanzi alla creatura, affinché modellandosi sul nostro, copi la nostra vita e formi dei facsimile col suo Creatore. Perciò usiamo tanti stratagemmi, finezze d’amore, diamo grazie sorprendenti, per vederci copiati nella creatura. Ed allora saremo contenti quando il nostro amore unito con la nostra Divina Volontà, vincendo la creatura, potremo riconoscere in essa la nostra immagine e somiglianza quale uscì dalle nostre mani creatrici”.
NOTA – Il titolo originale del succitato capitolo è: «Come è Volontà di Dio assoluta che devono uscire gli scritti. L’opera della Redenzione ed il regno del Fiat Divino sono collegati insieme. Il campo del Voler Divino. Spiegazioni.».
Rubbio (Vicenza), 31 dicembre 1992. Ultima notte dell'anno.
LA FINE DEI TEMPI.
«Lasciatevi docilmente ammaestrare da Me, figli prediletti. In questa ultima notte dell'anno, raccoglietevi in preghiera e nell'ascolto della parola della vostra Mamma Celeste, Profetessa di questi ultimi tempi. Non passate queste ore nel frastuono e nella dissipazione, ma nel silenzio, nel raccoglimento, nella contemplazione. Vi ho più volte annunciato che si approssima la fine dei tempi e la venuta di Gesù nella gloria. Ora voglio aiutarvi a comprendere i segni descritti nella Divina Scrittura, che indicano ormai vicino il suo glorioso ritorno.
Questi segni sono chiaramente indicati dai Vangeli, dalle Lettere di S. Pietro e di S. Paolo, e si stanno realizzando in questi anni.
→ Il primo segno è la diffusione degli errori, che portano alla perdita della fede ed all'apostasia. Questi errori vengono propagati da falsi maestri, da celebri teologi che non insegnano più le verità del Vangelo, ma perniciose eresie, basate su errati ed umani ragionamenti. È a motivo dell'insegnamento degli errori che si perde la vera fede e si diffonde ovunque la grande apostasia.
"Fate attenzione e non lasciatevi ingannare. Perché molti cercheranno di ingannare molta gente. Verranno falsi profeti ed inganneranno moltissimi". (Mt. 24,5-9).
"Il giorno del Signore non verrà prima che ci sia stata la grande apostasia". (2 Ts. 2,3).
"Verranno tra voi falsi maestri. Essi cercheranno di diffondere eresie disastrose e si metteranno perfino contro il Signore che li ha salvati. Molti li ascolteranno e vivranno, come loro, una vita immorale. Per colpa loro, la fede cristiana sarà disprezzata. Per il desiderio di ricchezza, vi imbroglieranno con ragionamenti sbagliati". (2 Pt. 2,1-3).
→ Il secondo segno è lo scoppio di guerre e di lotte fratricide, che portano al predominio della violenza e dell'odio ed a un generale raffreddamento della carità, mentre si fanno sempre più frequenti le catastrofi naturali come epidemie, carestie, inondazioni e terremoti.
"Quando sentirete parlare di guerre, vicine o lontane, non abbiate paura; bisogna che ciò avvenga. I popoli combatteranno l'uno contro l'altro, un regno contro un altro regno. Ci saranno carestie e terremoti in molte regioni. Tutto questo sarà solo l'inizio di sofferenze più grandi. Il male sarà tanto diffuso che l'amore di molti si raffredderà. Ma Dio salverà chi resisterà sino alla fine". (Mt. 24,6-12).
→ Il terzo segno è la sanguinosa persecuzione di coloro che si mantengono fedeli a Gesù ed al suo Vangelo e permangono forti nella vera fede. Frattanto il Vangelo viene predicato in ogni parte del mondo.
Pensate, figli prediletti, alle grandi persecuzioni cui viene sottoposta la Chiesa ed allo zelo apostolico degli ultimi Papi, sopratutto del mio Papa Giovanni Paolo II, nel portare a tutte le nazioni della terra l'annuncio del Vangelo. "Voi sarete arrestati, perseguitati ed uccisi. Sarete odiati da tutti per causa mia.
Allora molti abbandoneranno la fede; si odieranno e si tradiranno l'un l'altro. Intanto il messaggio del regno di Dio sarà annunciato in tutto il mondo; tutti i popoli dovranno sentirlo. E allora verrà la fine". (Mt. 24,9-10).
→ Il quarto segno è l'orribile sacrilegio, compiuto da colui che si oppone a Cristo, cioè dall'anticristo. Entrerà nel tempio santo di Dio e siederà sul suo trono, facendosi adorare lui stesso come Dio.
"Costui verrà a mettersi contro tutto ciò che gli uomini adorano e chiamano Dio. Il malvagio verrà con la potenza di Satana, con tutta la forza di falsi miracoli e di falsi prodigi. Userà ogni genere di inganno maligno per fare del male". (2 Ts. 2,4-9).
"Un giorno vedrete nel luogo santo colui che commette l'orribile sacrilegio. Il profeta Daniele ne ha parlato. Chi legge cerchi di comprendere". (Mt.24,15).
Figli prediletti, per capire in che cosa consiste questo orribile sacrilegio, leggete quanto viene predetto dal profeta Daniele. "Va, Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate sino al tempo della fine.
Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi continueranno ad agire empiamente. Nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le comprenderanno. Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni". (Dn. 12,9-12).
La Santa Messa è il sacrificio quotidiano, l'oblazione pura che viene offerta al Signore in ogni parte, dal sorgere al tramonto del sole.
Il sacrificio della Messa rinnova quello compiuto da Gesù sul Calvario. Accogliendo la dottrina protestante, si dirà che la Messa non è un sacrificio, ma solo la sacra cena, cioè il ricordo di ciò che Gesù fece nella sua ultima cena. E così verrà soppressa la celebrazione della santa Messa. In questa abolizione del sacrificio quotidiano consiste l'orribile sacrilegio compiuto dall'anticristo, la cui durata sarà di circa tre anni e mezzo, cioè di milleduecentonovanta giorni.
→ Il quinto segno è costituito da fenomeni straordinari, che avvengono nel firmamento del cielo. "Il sole si oscurerà, la luna perderà il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze del cielo saranno sconvolte". (Mt. 24,29).
Il miracolo del sole, avvenuto a Fatima durante la mia ultima apparizione, vuole indicarvi che siete ormai entrati nei tempi in cui si compiranno questi avvenimenti*, che vi preparano al ritorno di Gesù nella gloria.
"Allora si vedrà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo. Tutti i popoli della terra piangeranno, e gli uomini vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo, con grande potenza e splendore". (Mt. 20,40).
Miei prediletti e figli consacrati al mio Cuore Immacolato, vi ho voluto ammaestrare su questi segni, che Gesù nel suo Vangelo vi ha indicati, per prepararvi alla fine dei tempi, perché essi si stanno realizzando nei vostri giorni.
L'anno che si chiude e quello che si apre fanno parte del tempo della grande tribolazione, durante la quale si diffonde l'apostasia, si moltiplicano le guerre, succedono in tante parti catastrofi naturali, si intensificano le persecuzioni, l'annuncio del Vangelo è portato a tutti i popoli, fenomeni straordinari avvengono nel cielo e si fa sempre più vicino il momento della piena manifestazione dell'anticristo.
Allora vi invito a rimanere forti nella fede, sicuri nella speranza ed ardenti nella carità. Lasciatevi portare da Me e raccoglietevi tutti nel sicuro rifugio del mio Cuore Immacolato, che Io vi ho preparato proprio per questi ultimi tempi. Leggete con Me i segni del vostro tempo e vivete nella pace del cuore e nella fiducia. Io sono sempre con voi, per dirvi che la realizzazione di questi segni vi indica con sicurezza che è vicina la fine dei tempi, con il ritorno di Gesù nella gloria.
"Dalla pianta dei fichi, imparate questa parabola: quando i suoi rami diventano teneri e spuntano le prime foglie, voi capite che l'estate è vicina. Allo stesso modo, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che la vostra liberazione è vicina". (Mt. 24,32-33)».
AI SACERDOTI FIGLI PREDILETTI DELLA MADONNA – MSM – DON STEFANO GOBBI
[*Cfr. Luisa Piccarreta – Libro di Cielo XII Vol. 29 Gennaio 1919]
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*XII Vol. 29 GENNAIO 1919*
DIO COMPIRÀ LA TERZA RINNOVAZIONE
DELL'UMANITÀ,
COL MANIFESTARE CIÒ CHE FACEVA
LA SUA DIVINITÀ NELLA SUA UMANITÀ.
Stavo facendo l’adorazione alle piaghe di Gesù benedetto, ed infine ho recitato il credo intendendo di entrare nell’immensità del Voler Divino, dove stanno tutti gli atti delle creature passate, presenti e future, e quegli stessi che la creatura dovrebbe fare e che per trascuratezza e malvagità non ha fatto, ed io dicevo: “Mio Gesù, amor mio, entro nel tuo Volere ed intendo con questo credo rifare, riparare tutti gli atti di fede che non hanno fatto le creature, tutte le miscredenze, l’adorazione dovuta a Dio come Creatore”. Mentre queste ed altre cose dicevo, mi sentivo sperdere la mia intelligenza nel Voler Divino, ed una luce che investiva il mio intelletto, in cui scorgevo dentro il mio dolce Gesù, e questa luce che diceva e diceva, ma chi può dire tutto? Dirò in confuso, e poi sento tale ripugnanza, che se l’ubbidienza non fosse così severa, ma più indulgente, non mi obbligherebbe a certi sacrifici, ma Tu, vita mia, dammi la forza e non lasciare a sé stessa la povera ignorantella.
Ora pareva che mi dicesse:
“Figlia diletta mia, voglio farti sapere l’ordine della mia provvidenza, ogni corso di duemila anni ho rinnovato il mondo, nei primi lo rinnovai col diluvio; nei secondi duemila lo rinnovai con la mia venuta sulla terra, in cui manifestai la mia Umanità, cui come da tante fessure, traluceva la mia Divinità, ed i buoni e gli stessi santi dei secondi duemila anni son vissuti dei frutti della mia Umanità, ed a lambicco hanno goduto della mia Divinità.
Ora siamo in circa del terzo duemila anni, e ci sarà una terza rinnovazione, ecco perciò lo scompiglio generale, non è altro che il preparativo alla terza rinnovazione, e se nella seconda rinnovazione manifestai ciò che faceva e soffriva la mia Umanità e pochissimo ciò che operava la Divinità, ora in questa terza rinnovazione, dopo che la terra sarà purgata ed in gran parte distrutta la generazione presente, sarò ancora più largo con le creature, e compirò la rinnovazione col manifestare ciò che faceva la mia Divinità nella mia Umanità, come agiva il mio Voler Divino col mio voler umano, come tutto restava concatenato in Me, come tutto facevo e rifacevo, ed anche un pensiero di ciascuna creatura era rifatto da Me e suggellato col mio Voler Divino.
Il mio amore vuole sfogo, e vuol far conoscere gli eccessi che operava la mia Divinità nella mia Umanità a pro delle creature, che superano di gran lunga gli eccessi che operava esternamente la mia Umanità. Ecco pure perché ti parlo spesso del vivere nel mio Volere, cui finora non ho manifestato a nessuno, al più hanno conosciuto l’ombra della mia Volontà, la grazia, la dolcezza che il farla Essa contiene, ma penetrarvi dentro, abbracciare l’immensità, moltiplicarsi con Me e penetrare ovunque, anche stando in terra, e in Cielo e nei cuori, deporre i modi umani ed agire coi modi divini, questo non è conosciuto ancora. Tanto che a non pochi apparirà strano, e chi non tiene aperta la mente alla luce della verità non ne comprenderà un’acca. Ma Io a poco a poco mi farò strada manifestando ora una verità, ora un’altra di questo vivere nel mio Volere, che finiranno col comprenderlo.
Ora, il primo anello che congiunse il vero vivere nel mio Volere fu la mia Umanità. La mia Umanità immedesimata con la mia Divinità nuotava nel Voler Eterno, ed andava rintracciando tutti gli atti delle creature per farli suoi, e dare al Padre da parte delle creature una gloria divina, e portare a tutti gli atti delle creature il valore, l’amore, il bacio del Voler Eterno. In questo ambiente del Voler Eterno Io vedevo tutti gli atti delle creature possibili a farsi e non fatti, gli stessi atti buoni malamente fatti, ed Io facevo i non fatti e rifacevo i malamente fatti. Ora, questi atti non fatti e fatti solo da Me, stanno tutti sospesi nel mio Volere, ed aspetto le creature che vengano a vivere nel mio Volere e che ripetano nella mia Volontà ciò che feci Io.
Perciò ho scelto te come secondo anello di congiunzione con la mia Umanità, facendosi uno solo col mio, vivendo nel mio Volere, ripetendo i miei stessi atti. Altrimenti da questo lato il mio amore rimarrebbe senza sfogo, senza gloria da parte delle creature di ciò che operava la mia Divinità nella mia Umanità, e senza il perfetto scopo della Creazione, cui deve racchiudersi e perfezionarsi nel mio Volere. Sarebbe come se avessi sparso tutto il mio sangue, sofferto tanto, e nessuno lo avrebbe saputo; chi mi avrebbe amato? Quale cuore ne resterebbe scosso? Nessuno, e quindi in nessuno avrei avuto i miei frutti, la gloria della Redenzione”.
Ed io interrompendo il dire di Gesù, ho detto: “Amor mio, se tanto bene c’è in questo vivere nel Voler Divino, perché non lo avete manifestato prima?”
E Lui: “Figlia mia, dovevo prima far conoscere ciò che fece e soffrì la mia Umanità al di fuori, per poter disporre le anime a conoscere ciò che fece la mia Divinità al di dentro; la creatura è incapace di comprendere tutto insieme il mio operato, perciò vado a poco a poco manifestandomi. Poi dal tuo anello di congiunzione con Me saranno congiunti gli altri anelli delle creature, ed avrò stuoli di anime, che vivendo nel mio Volere rifaranno tutti gli atti delle creature, ed avrò la gloria di tanti atti sospesi fatti solo da Me, anche dalle creature, e queste di tutte le classi: vergini, sacerdoti, secolari, a seconda del loro ufficio non più umanamente opereranno, ma penetrando nel mio Volere, i loro atti si moltiplicheranno per tutti in modo tutto divino, ed avrò la gloria divina da parte delle creature di tanti sacramenti ricevuti ed amministrati in modo umano, altri profanati, altri infangati dall’interesse, di tante opere buone in cui resto più disonorato che onorato.
Lo sospiro tanto questo tempo, e tu prega e sospiralo insieme con Me, e non spostare il tuo anello di congiunzione col mio, incominciando tu per prima”.